lunedì 29 ottobre 2012

Mastoplastica additiva: cosa c'è di nuovo!

Siamo (ebbene, si'! Anche noi Chirurghi..) ancora "scottati" dal recente scandalo delle famigerate protesi mammarie PIP. Un brutto esempio di quanto- credo di poterlo ricordare - una mal practice ahimè molto diffusa in diversi settori produttivi , vale a dire spingere sul mercato prodotti scadenti o addirittura pericolosi, facendo leva esclusivamente sul basso prezzo, possa realmente portare a gravi conseguenze per la Salute delle persone. L'informazione corretta e completa, fornita dal Chirurgo Plastico, assieme alla garanzia a vita che molte delle case produttrici di protesi oggi assicurano sui loro prodotti, devono tuttavia tranquillizzare al massimo tutte quelle donne che desiderano ardentemente migliorare la forma e il volume del loro seno. 

La Mastoplastica Additiva infatti, insieme al Lipofilling mammario, rappresenta la sola procedura sicura di aumento mammario, se vengono rispettati alcuni basilari presupposti: la scelta della protesi, sia come forma (anatomica o rotonda) sia come volume, deve essere accuratamente concordata tra Chirurgo e Paziente, nel rispetto di principi come armonia e "balance" corporea; bisognerà quindi evitare protesi enormi, spropositate rispetto alla morfologia della paziente. 
Il Chirurgo Plastico inoltre valuterà la tecnica più idonea nel singolo caso, sia per quanto attiene alle incisioni cutanee, che se ben collocate risulteranno il più delle volte invisibili, scelte tra areola e solco mammario (raramente ascella); sia per quanto riguarda la sede dove collocare la protesi, cioè davanti o dietro il muscolo pettorale. Oggi prevale nella stragrande maggioranza delle pazienti la sede retro muscolare parziale ( "dual plane" nelle sue varianti) : inserire la protesi dietro il muscolo pettorale e' obbligatorio nelle donne magre - si evita così di vedere e sentire i suoi bordi - ma e'altamente consigliato anche nelle meno magre, in quanto il muscolo - sostenendo la protesi (le protesi sono dei pesi!!!) - ne riduce il carico sulla ghiandola mammaria e quindi non contribuirà all'inevitabile caduta verso il basso - ptosi- delle mammelle. Una scelta che quindi si rivelerà in tutta la sua giustezza nel futuro. 
La domanda classica che viene posta ai Chirurghi e' sempre la solita: " ma le protesi quando devono essere cambiate? Scadono?". La risposta e'semplice: non esiste con le moderne protesi una data di scadenza. L'organismo reagisce alla presenza delle protesi isolandole dai tessuti attraverso la formazione di una sottile capsula protettiva. La protesi- se ben collocata all'inizio e se non subisce traumi rilevanti nella vita della donna ( incidenti stradali con traumi toracici ad esempio) - non si rompe e mantiene la sua forma. Quello che ahimè non resta sempre uguale e'il seno: ghiandola mammaria e pelle invecchiano! L'allattamento, le brusche variazioni ponderali, insieme all'inevitabile trascorrere del tempo, causano una caduta verso il basso delle mammelle, con la formazione di un eccesso di pelle e lo svuotamento dei poli mammari superiori: la ptosi mammaria potrà quindi essere corretta chirurgicamente con un intervento che si chiama Mastopessi, cioè lifting delle mammelle. Se lo si esegue in pazienti già portatrici di protesi sara' quasi sempre inevitabile sostituire la protesi vecchia con una più idonea dal punto di vista del volume e della forma, doversi rispetto ad un seno che e' cambiato molto dal primo intervento di semplice mastoplastica additiva. Il Lipofilling mammario sta d'altro lato avendo una notevole diffusione anche in Italia: dopo le prime perplessità suscitate nella comunità scientifica e legate a teorici possibili errori nella diagnosi dei tumori mammari ( le calcificazioni del grasso sono più grandi di quelle di un possibile tumore e quindi ben distinguibili alla mammografia), oggi molte pazienti chiedono di aumentare le mammelle senza elementi estranei, come appunto le protesi. 

Ma non sempre questa strada e' percorribile: innanzi tutto si richiede una relativa " abbondanza " di grasso nelle zone di prelievo: per aumentare il seno occorre prelevare il grasso da determinate aree donatrici ( addome, cosce, glutei, ginocchia): se la paziente è magra, la quantità di grasso puro che otteniamo al termine delle procedure di lavaggio e centrifugazione - necessarie per eliminare dal grasso i tessuti diversi ed il sangue- potrà essere insufficiente per ottenere un bel risultato con un solo intervento. Inoltre bisogna considerare che parte del grasso trapiantato ( da 20 al 40%) viene inevitabilmente riassorbito: ciò può comportare la necessita di uno o più successivi interventi di ritocco e simmetrizzazione delle due mammelle: la paziente deve essere quindi consapevole che il Lipofilling mammario raramente si esaurisce con un solo intervento. Nell'attesa allora dell'utilizzo nella pratica delle cellule staminali anche per le mammelle - cosa che adesso e'ancora in fase di studio- non ci resta che scegliere in maniera consapevole ed informata tra queste due procedure di aumento mammario che, voglio ricordarlo, se ben eseguite daranno grande soddisfazione alle nostre pazienti.

giovedì 4 ottobre 2012

Chirurgia estetica e cellule staminali: facciamo il punto della situazione

Da anni le cellule staminali vengono utilizzate in medicina per la cura di molte patologie, come l'infarto, l'ictus e alcune malattie del sangue. Le cellule staminali sono cellule "indifferenziate" e "totipotenti": sono cioe' le "progenitrici" delle cellule dei nostri tessuti e organi, e posseggono la potenzialità di maturare e diventare cellule specializzate; da esse si possono rigenerare cellule del cuore, del cervello, del fegato, della cute. Così è possibile, ad esempio, sfruttare la loro potenzialità rinnovativa per le aree di tessuti morti dopo un infarto miocardico o un ictus cerebrale. 

L'invecchiamento causa inevitabilmente una perdita di cellule nella pelle; le cellule vecchie inoltre sono meno attive, producendo minori quantità di proteine ed di altre sostanze che invece sono abbondanti nei giovani. Da questa semplice osservazione nasce l'idea di "trapiantare" le cellule staminali dove ci sia bisogno di rinnovare i tessuti che più di altri esprimono "esternamente" i cambiamenti dell'età, e cioè sul viso, sul collo, nelle zone di atrofia cutanea, etc. allo scopo di ringiovanirli e "rimpolparli". 

Anche nell'adulto esistono cellule staminali, sopratutto nel tessuto adiposo, nel midollo osseo e nel sangue periferico. Oggi, con un semplice prelievo di sangue o con una piccola lipo aspirazione, possiamo isolare le cellule staminali del paziente, farle replicare in laboratorio e poi reintrodurle nello stesso soggetto. Una volta iniettate dove ce ne sia bisogno, ad esempio nel viso, nelle mammelle e nei glutei, queste nuove cellule matureranno e diventeranno cellule differenziate della pelle, della mammella o del grasso, ricostruendo così l'architettura e la struttura dei tessuti invecchiati. 
Questo e'quello che teoricamente, ma anche praticamente in alcuni casi selezionati, può essere fatto oggi in estetica. Diverse aziende stanno sperimentando con successo l'utilizzo delle staminali nella chirurgia estetica della mammella: dal sangue della paziente si estraggono le cellule staminali che, dopo averle fatte replicare in laboratorio, vengono applicate su uno "scafold"- cioè su un supporto - fatto da acido ialuronico conformato come una protesi: questo viene inserito dietro la ghiandola mammaria ( come una comune protesi al silicone). Dopo alcuni mesi il supporto in acido ialuronico verra' completamente riassorbito; le cellule staminali nel frattempo si saranno replicate e, "guidate" dallo scafold, avranno creato nuovo tessuto mammario. 

Questa e'la nuova frontiera: al posto delle protesi avremo la possibilità di aumentare il volume del seno con tessuto proprio. Nella nostra pratica di chirurghi plastici e' ormai molto frequente la procedura del Lipofilling: prelievo di tessuto adiposo da zone dove vi sia in eccesso ( con l'ulteriore e talora ricercato effetto positivo di riduzione della zona di adiposità localizzata ), sua preparazione e purificazione, e trapianto a livello del viso ( labbra, zigomi, guance, tempie, solco delle lacrime, etc.), delle mammelle, dei glutei. 
E' assodato ormai che almeno parte delle cellule adipose mature trapiantate sono destinate a morire; una buona parte dell'effetto di aumento volumetrico dipende invece dal fatto che nel grasso che si trapianta, se la tecnica di preparazione e'correttamente eseguita, sono contenute molte staminali: saranno proprio loro a replicarsi e riprodurre il tessuto carente. 

Un ultima terapia molto diffusa in medicina estetica assomiglia concettualmente a quella con staminali, essendo pero molto meno impegnativa e assolutamente non invasiva: si chiama PRP cioè utilizzo di Plasma Arricchito di Piastrine: qui, anziché reintrodurre cellule intere, dopo un semplice prelievo di sangue seguito dalla sua centrifugazione, si ottiene un concentrato di fattori di crescita piastrinici: "ormoni" che verranno, nella solita seduta, reiniettati la dove ci sia bisogno di una forte stimolazione cutanea; e'una vera e propria auto- bio stimolazione ormonale.