
La campagna di sensibilizzazione che sto portando avanti, “Chirurgo e Etico”, nasce proprio da una riflessione critica sulle “brutture” attualmente diffuse e praticate in chirurgia estetica e vuole essere il primo “rimedio” per contrastare questa tendenza a soddisfare qualsiasi tipo di (improbabile) richiesta di bellezza, purché a pagamento.

La campagna teaser outdoor mostra una donna eccessivamente siliconata, una “maschera”, per provocare indignazione e disgusto ma anche per innescare una riflessione su come il culto della bellezza fine a sé stessa può trasformare le persone in mostri. Nella campagna che segue si vuole sottolineare l'ideale presa di coscienza, la scelta di una estetica più etica, la guida per piacersi naturalmente.
È il medico che deve stabilire un limite, far ragionare e far capire che così non si corregge un difetto ma lo si accentua in maniera eccessiva.