Mi è successo recentemente di ascoltare queste parole dette da una ragazzina.

Certo è che avverto sempre più forte il dovere di informare sui rischi che si nascondono nel rincorrere un'idea di bellezza che non è la nostra, ma che si rivela assoluta e finta. Ed è mio dovere rifiutare categoricamente ogni richiesta che porta alla trasformazione del proprio aspetto, e alla perdita della propria identità estetica.
Il bello è piacersi, ma naturalmente! La valorizzazione dei propri "punti di forza" e la riduzione o eliminazione, se possibile, di quegli inestetismi che tanto ci fanno soffrire rappresentano il filo conduttore del mio lavoro.