mercoledì 20 febbraio 2013

Il bello è piacersi. Naturalmente

Le ultime notizie dal mondo dellʼestetica ci mostrano labbra a canotto, seni immensi, zigomi gonfi, esagerazione di modelli stereotipati alla ricerca di una bellezza ideale che non esiste, non è raggiungibile. Un altro fenomeno in aumento è quello delle “operazioni secondarie” per rimediare a errori o complicanze causati da interventi precedenti perché eseguiti con superficialità e inesperienza. Per questi motivi si stanno alzando diverse voci riguardo la necessità di mettere un freno ad operazioni che sembrano più di taglia-e-cuci che di chirurgia estetica.

La campagna di sensibilizzazione che sto portando avanti, “Chirurgo e Etico”, nasce proprio da una riflessione critica sulle “brutture” attualmente diffuse e praticate in chirurgia estetica e vuole essere il primo “rimedio” per contrastare questa tendenza a soddisfare qualsiasi tipo di (improbabile) richiesta di bellezza, purché a pagamento. 

Basta con la chirurgia invasiva: un chirurgo competente e professionale deve essere in grado di guidare una persona nella scelta dellʼintervento adatto, ma anche di dire di no quando questa perde il senso della misura. Il lavoro eticamente corretto deve inserirsi  nel panorama di eccessi. 

La campagna teaser outdoor mostra una donna eccessivamente siliconata, una “maschera”, per provocare indignazione e disgusto ma anche per innescare una riflessione su come il culto della bellezza fine a sé stessa può trasformare le persone in mostri. Nella campagna che segue si vuole sottolineare l'ideale presa di coscienza, la scelta di una estetica più etica, la guida per piacersi naturalmente. 
È il medico che deve stabilire un limite, far ragionare e far capire che così non si corregge un difetto ma lo si accentua in maniera eccessiva.