Il termine peeling deriva dal verbo inglese to peel (sbucciare, pelare) e si utilizza per indicare una serie di trattamenti cosmetici e medici volti a rendere più elastica e luminosa la pelle del viso. Di solito viene usato come cura riparatrice in situazioni quali la cheratosi, l'invecchiamento cutaneo, l'acne e le cicatrici da essa derivate, la dermatite seborroica. Per migliorare l'aspetto cutaneo è necessario applicare sulla pelle sostanze acide (in percentuali e concentrazioni diverse: acido tricloroacetico (TCA), acido ascorbico, acido glicolico, acido pirurvico, acido lattico, resorcina, acido salicilico). Questo procedimento permette l’esfoliazione dello strato superficiale della cute e promuove la rigenerazione cellulare, inducendo una maggiore produzione di elastina e di collagene. Il risultato è perciò un incarnato più omogeneo, luminoso e una pelle più giovane e levigata.

Se facciamo un salto indietro nel tempo scopriamo che questo trattamento era già noto nell’antichità, infatti Egizi, Greci, Turchi, ma anche le popolazioni indiane e babilonesi utilizzavano ingredienti di origine vegetale combinati con zolfo, pomice, polveri minerali e polveri provenienti da piante e fiori per favorire il rinnovamento della pelle.
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