venerdì 6 maggio 2011

Il seno perfetto: mito o realtà?

Quali sono le caratteristiche che deve possedere "il seno" per essere davvero bello? Quali sono i canoni che lo fanno avvicinare di più alla perfezione? E' realmente possibile dare delle risposte definitive a queste domande che continuano da anni a imperversare nel settore della chirurgia estetica?
Ci sono talmente tante variabili nel concetto di bellezza, che mammelle di forme e dimensioni diversissime possono essere considerate belle oppure brutte in rapporto al tipo fisico (quindi razza, corporatura, etc.) e addirittura in rapporto alla personalità di chi le porta. La bellezza è sopratutto armonia e non ha nulla a che fare con le esagerazioni delle mode e con appariscenti forzature, che possono tutt'al più avere il solo scopo di attrarre l'attenzione, ma certo non quello di creare un insieme ben proporzionato.

La chirurgia estetica mammaria ha quindi l'obiettivo di ristabilire un armonia corporea perduta o mai posseduta, evitando ogni esagerazione.
Gli strumenti che ci permettono di rimodellare l'aspetto delle mammelle sono sostanzialmente due: le protesi mammarie e i cosi detti riempitivi (grasso ed acido ialuronico).
La mastoplastica additiva rappresenta la soluzione terapeutica migliore nel caso di mammelle piccole. Infatti quando si voglia aumentare il volume mammario la protesi e' la soluzione migliore e, soprattutto, quella definitiva.
Attraverso micro incisioni cutanee collocate in sedi per nulla o poco visibili, come il bordo areolare, il solco mammario e l'ascella, introduciamo le protesi mammarie; le protesi moderne offrono la massima garanzia in termini di durata e resistenza. La naturalezza del risultato dipende sopratutto da due fattori: la scelta della protesi e la scelta della tecnica chirurgica migliore per la singola paziente.
Le protesi mammarie in uso in chirurgia estetica sono di due tipi: rotonde, più adatte alle pazienti, normalmente piu' giovani, che desiderino un risultato più "esuberante" livello del decollete'; anatomiche, ovvero "a goccia", quindi protesi che mostrano una forma molto simile alla mammella femminile. Queste ultime sono le protesi di prima scelta nelle pazienti che hanno avuto gravidanze e/o allattamenti , dove si ricerca un risultato più naturale ed un effetto di lieve sollevamento della ghiandola.
La tecnica di impianto delle protesi viene scelta in base alla corporatura della paziente: l'obiettivo e' ottenere un risultato dove l'impianto "non si veda". Questo viene raggiunto creando una tasca retro muscolare, ovvero dietro al muscolo grande pettorale, dove collocare la protesi mammaria. Si chiama tecnica "dual plane", ed e' la tecnica di mastoplastica additiva che preferisco nella stagrande maggioranza dei casi.
Utilizzando questa tecnica la protesi verra' coperta in alto dal muscolo grande pettorale, in basso e lateralmente dalla ghiandola mammaria.
Soltanto nelle pazienti "più formose", e comunque con un adeguato spessore ghiandolare e cutaneo, e' possibile collocare la protesi in una sede più superficiale, cioè subito davanti il muscolo pettorale, senza correre il rischio di renderle visibili.
L'intervento di mastoplastica additiva ha una durata di circa un'ora e viene praticato in sedazione profonda; la paziente ritorna alle normali attività in pochi giorni. Di norma non applico punti di sutura esterni ma un speciale colla biologica, evitando quindi il fastidio della rimozione dei punti.

Se parliamo invece di trattamenti "minori" di rimodellamento mammario, bisogna ricordare due procedure: l'acido ialuronico ed il trapianto di tessuto adiposo.
L'utilizzo di acido ialuronico (Macrolane) ha lo scopo di rimodellare la forma delle mammelle, incrementandone leggermente anche il volume. Si tratta di microiniezioni praticate in anestesia locale di un filler, l'acido ialuronico in forma macromolecolare, ben conosciuto per il trattamento delle rughe del volto. Si può decidere a seconda delle aspettative della paziente quanto prodotto utilizzare. Il trattamento viene praticato in pochi minuti e consente un immediato ritorno alle normali attività. La durata dell'effetto del macrofiller e'di circa 12-16 mesi.
Il trapianto di grasso o lipofilling consiste nel prelievo attraverso microcannule di una variabile quantità di tessuto adiposo, di norma dall'addome; nella sua preparazione mediante centrifugazione o filtraggio; infine nel trasferimento del grasso così preparato a livello delle aree di interesse, come appunto le mammelle. Il grasso così trapiantato attecchisce in una percentuale variabile tra il 70 % e l'80%. La tecnica ha con gli anni subito notevoli miglioramenti e rappresenta un ottima scelta nel caso si desideri rimodellare sopratutto il polo superiore delle mammelle.

Nessun commento:

Posta un commento