mercoledì 16 ottobre 2013

LA QUALITA' IN CHIRURGIA ESTETICA

Si può paragonare la chirurgia estetica alla vendita di un elettrodomestico? Farsi iniettare un filler per ridurre le rughe è come comprare una crema al supermercato? In questo periodo di crisi economica, Groupon è il canale giusto per scegliere una mastoplastica additiva? Cosa non dicono i prezzi al ribasso? 
Soffermiamoci un istante su questi aspetti all'apparenza banali - ma che tali non sono, poiché toccano da vicino la salute delle persone - e cerchiamo di orientarci nel mare magnum della nostra disciplina analizzando più da vicino affermazioni di questo tipo: il trattamento estetico o l'intervento chirurgico sono prestazioni mediche specialistiche che, nella maggior parte dei casi, comportano l'utilizzo di materiali estranei al nostro corpo. Il concetto di prestazione medica implica l’effettiva operatività del medico chirurgo durante l’intervento. Operatività ad oggi non così scontata. Sempre più pazienti si affidano alle cure di coloro che possiamo definire “falsi medici” (esperti improvvisati, estetiste che si dichiarano competenti nel campo delle iniezioni) e sempre più spesso si leggono notizie riguardanti persone comuni che, divenute manualmente esperte per un certo tipo di intervento “semplice”, dispensano prestazioni illegali nel retrobottega o nel garage di casa. Ovviamente dietro compenso. 
Vale davvero la pena sottoporsi a questi interventi low cost sebbene fuori legge? Rischiare il contatto con sostanze sconosciute, materiali non sterili, professionalità abbozzate? La decisione ultima resta come sempre al paziente, il medico non può che sperare per la sua salute. Cosa si intende per specialistico? In poche parole: chi esegue la prestazione deve essere un professionista, un "tecnico" che fa il suo mestiere. Semplificando il concetto sul piano metaforico basta pensare alla differenza fra un calciatore professionista e un amatore. Il primo è un calciatore di professione - si allena quotidianamente e gioca in serie A. Il secondo pratica un hobby tra una pizza e una birra con gli amici. 
Chi è quindi il professionista dell’estetica? La persona di riferimento è un medico con solide basi teoriche e pratiche, imparate e applicate in primo luogo all’Università (spesso Università estere). Nello specifico, il medico Specialista in Chirurgia Plastica - Ricostruttiva ed Estetica - è colui che, dopo il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, ha completato la Scuola Universitaria quinquennale di Specializzazione. Dal punto di vista legale il chirurgo "estetico" non esiste, a meno che non si tratti dei biglietti da visita di coloro che non hanno la specializzazione in chirurgia plastica e che eseguono solo estetica. 
In Italia - e non in tutti i Paesi Europei - esistono inoltre delle scuole private, accessibili a tutti i medici laureati, che rilasciano diplomi in "medicina estetica"; basta frequentare le lezioni e pagare delle costose rate di iscrizione. La preparazione fornita è certamente di buon livello, ma si tratta pur sempre di corsi post universitari non paragonabili alle scuole di specializzazione e non legalmente equiparabili. 
 Infine parliamo di materiali. Non tutte le protesi sono uguali, basti pensare allo scandalo delle protesi mammarie PIP di qualche anno fa (protesi a basso costo ma composte di silicone a uso industriale e non medico). Lo stesso concetto vale per il botulino e acido ialuronico. Oggi, fortunatamente, non è più possibile arrivare a tanto, tuttavia sul mercato esistono ancora diverse varietà di materiali non assicurati, non garantiti e certamente meno brillanti nel correggere determinate problematiche. È in questo contesto che è possibile “rintracciare” i mille euro, in più o in meno, di un intervento di mastoplastica additiva o altri tipi di intervento: nella qualità dei materiali utilizzati. 
Spero che questo breve intervento possa essere d’aiuto a tutti coloro che desiderano avvicinarsi a un campo così delicato come la chirurgia e la medicina estetica, soprattutto in un’era come la nostra, dove tutti noi siamo costantemente sollecitati da pubblicità sempre più ingannevoli, ed essere pienamente consapevoli delle nostre azioni è una delle poche libertà che ci sono rimaste.

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